Woodvivor a temperature sotto zero

Grazie, escono fuori un sacco di cose...
ciao galileo,una domanda...
perchè vai da solo?
sicuramente sarà un posto che conosci e darai notizia di dove ti trovi a chi di dovere, ma è sempre rischioso intraprendere attivita turistico/sportive/escursionistiche da soli!
Non voglio fare del terrorismo,bada bene,anzi sono contento per la tua impresa,ma andare da soli in escursioni di quella portata,visto la quota ed il periodo,mi lascia un pò perplesso!
Daniele
 
Grazie, escono fuori un sacco di cose...
ciao galileo,una domanda...
perchè vai da solo?
sicuramente sarà un posto che conosci e darai notizia di dove ti trovi a chi di dovere, ma è sempre rischioso intraprendere attivita turistico/sportive/escursionistiche da soli!
Non voglio fare del terrorismo,bada bene,anzi sono contento per la tua impresa,ma andare da soli in escursioni di quella portata,visto la quota ed il periodo,mi lascia un pò perplesso!
Daniele

Mah, non mi sembra niente di straordinario, rimango sotto la linea degli alberi, in zone che conosco, vicino ad un rifugio con legna asciutta e caminetto ...
 
Il fatto dei sacchi è molto semplice... "estrema" significa non che si dorme avendo freddo ma che si sopravvive senza danni permanenti, "comfort" indica il limite entro il quale una persona allenata ed in buona forma può dormire senza svegliarsi per il freddo.
Non dobbiamo cioè pensare che comfort significhi bel teporino ed estrema "ho freddo ma dormo"... il limite di comfort significa che, pur avendo freddo, riusciamo a dormire; l'estremo che, pur passando una note d'inferno svegli a battere i denti, torniamo a casa con ancora tutte le dita di mani e piedi.

Ovviamente poi molto dipende dall'allenamento, dalla personale resistenza al freddo e dalla serietà delle temperature indicate...
Con il S0Ultralight quechua (comfort a 0°) ho dormito spesso a 0° circa senza alcun problema (calduccio e buon sonno per intenderci) mentre con l'8848 Amai Dablang in piuma (teoricamente comfort zone +4 -4) a 0 gradi ho dormito senza grossi problemi ma mentirei se dicessi di avere avuto caldo.
A 0° con il simplyHL ferrino (comfort -11,4°, estrema -30°) in mutande e ,maglietta a 0° ho sudato...

Ciao
Andrea
 
Per chiudere, occorre sempre ricordare che teoricamente la temperatura comfort di un sacco va intesa come limite del comfort, non quindi come la temperatura ideale per quel sacco ma quella oltre la quale il sacco non ci permetterà più di dormire una notte di fila senza svegliarci.
 
è esattamente cosi; uno infatti potrebbe farsi ingannare dai numeri pensando " ho: un sacco da -20, un bivy in simil goretex, un bel materassino gonfiabile ultima generazione, giacca in goretex, 2 paia di calze 2 pantaloni altri 3-4 strati di vestiario addosso (tra magliette e gillet di pyle); ergo dovrei essere apposto anche a temperature polari di -30°

in realtà c'è da dire che già a -10 si può sentire freddo anche bardati cosi; (proprio per il discorso del fatto che le TExtreme sono solo il limite entro il quale si sopravvive) e poi le temperature, quando ci passa il vento si abbassano veramente vertiginosamente; c'è una tabella ben precisa che è spesso riportata sui libri (e sicuramente si trova online o forse anche su qualche topik del sito) che indica quanto è la temperatura percepita data una certa temperatura ambientale e la velocità del vento.

es. a 0°C (temperatura relativamente tranquilla) col vento a 32km/h (scritto "piccoli alberi ondeggiano" cosa frequente anche questa) la temperatura perepita è -15°C; se invece la temperatura fosse stata -10°C, con la stessa velocità del vento, si percepivano -26°C; quindi si fa in fretta d'inverno a sentire freddo. specialmente se uno pianta la tenda in zone molto esposte a raffiche di vento.
 

Allegati

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ecco sono riuscito a fare una foto leggibile della tabella; si capisce come in realtà in inverno le temperature percepite siano in realtà ben più basse (anche a 0°C se i rametti ondeggiano, si sentono -10°C) le cose cambiano moltissimo a seconda se ci si muove o si sta fermi, ma bisogna portarsi dietro abbastanza protezioni da non sentir troppo freddo in condizioni di stasi (cmq se c'è un rifugio, almeno il vento non è un problema per la notte)
 
Solo per curiosità ma il sacco da -20 di estrema è di un marchio commerciale o un surplus militare. Sto cercando un buon(issimo) sacco da freddi estremi ed inizierei ad evitare quello della tua esperienza.
Buon weekend

F

Sempre, sempre attenzione a non rischiare di sentire freddo, e quindi mi raccomando non lesinare sull'abbigliamento (anche di riserva, o del 'non si sa mai...') da tenere nello zaino per stare caldi. Stare caldi, non sentire freddo, è la prima priorità nelle attività outdoor invernali.

... io avevo un sacco da -20 di estrema (-10 di confort diciamo all'incirca) più materassino therm-a-rest prolight plus (il più caldo della linea uomo, rosso e bello rigonfio) due pantaloni, un paio di calze, due magliette tecniche due pyle e giacca in goretex (e ovviamente tenda) e stavo appena bene ma a tratti quando il vento tirava forte si iniziava a sentire un pò di freddo.

Questa è una cosa che non mi va mai giù :) : ti spacciano sacchi a pelo testati per dormire a temerature estreme a maniche corte, e poi ti accorgi che se non vai a dormire praticamente vestito (o più!), ti muori dal freddo.
 
be no, il mio sacco non è male; è il ferrion HL510WTS

ha un rapporto: trasportabilità (inteso come peso e comprimibilità)/qualità (intesa come protezione dal freddo) veramente ottimo; l'unica cosa non buona è il prezzo che è alto, ma mi sembra veramente un sacco ideale per le mie esigenze. però il mod.510 non è adatto a temperature estreme tipo spedizioni in alta montagna. per quello serve uno dai -30 di estrema

Ferrino: Sacchiletto: High Lab: Hl Revolution 510 W.t.s Ss11 - Tende campeggio, Tende montagna, Zaini Montagna, alpinismo e outdoor – ferrino.it

la ferrino è onesta; dice -21estrema, da non considerarsi un -20 di confort quindi (io dico -20 perchè è la fascia che si intende per i sacchi invernali che hanno come testrema appunto intorno al -20 grado più grado meno)

però vedi come è diversa la Tconfort; per gli uomini appena -7°C per le donne addirittura -1°C!! significa che da lì in poi una donna stando alla ferrino sente freddo se non ha altri capi addosso extra.


un altro che posso consigliare che ho da svariati anni è il salewa diadem pro600. pesa e ingombra un pò più del ferrino hl, ma ha una Testrema di -27 con -10di confort. è sicuramente un sacco che protegge un pò di più. il ferrino hl ormai è quello che uso abitualmente perchè mi sembra molto equilibrato e di facile trasporto; ma se fa veramente tanto freddo porto il salewa

esistono anche sacchi da -30 di estrema che sarebbero l'ideali per dormire in mutande nel sacco a pelo; però secondo me vanno usati in contesti completamente diversi; tanto i maglioni li si devono portare ugualmente perchè se tira vento e fa parecchio freddo non è che si può proseguire in maglietta e calzoncini, a sto punto tanto vale regolarsi e portare un sacco a pelo tenendo conto anche dei capi pesanti extra che si hanno dietro
 
Ultima modifica:
Riapro questa discussione per ringraziare chi è intervenuto. Non c'è stato nessun imprevisto, tutto liscio come l'olio. Grazie ancora a tutti .
 
Hai ragione ma purtroppo le mie foto sono risultate tutte pleonastiche, sovraesposte, penalizzate da uno spiccata taratura mal realizzata che ha prodotto un front focus. inoltre l'equinozio vicino al solstizio ha causato un parallasse azimutale che ha impedito hai platelminti di autoermafrodirsi con un conseguente calo di raggi infrarossi. Credo tu sappia di cosa sto parlando.
 
fino a pleonastico e sovraesposto c'ero... già la taratura ed il front focus mi puzzava (anche se le nuove macchine consentono di tararlo senza portare l'ottica ed il corpo in assistenza). ho capito tutto quando ti sei riferito ai vermi...
 
Ultima modifica:
Stavo cercando di spiegare a Rayan perchè non avevo potuto fare foto, comunque sono a sua disposizione per ulteriori delucidazioni .
 
D'accapo: raccontaci qualcosa di piu' dettagliato della tua esperienza.Lascia stare le provocazioni, saremmo in tanti a voler leggere come ti sei trovato,la tenda, il tempo,il freddo, come hai organizzato il bivacco. Ripagaci della pazienza avuta ad aspettarti.
 
ahi ahi ahi ci risiamo.....lo spirito di viverenelbosco è tornato!
scherzo!

dai raccontaci qualche dettaglio in più!

rayan occhio agli ammonimenti!!!:p
;)
 
Premetto che non avevo conseguito una descrizione di questa esperienza perchè non la ritenevo significativa, cioè non mi sembrava di aver fatto "nulla di che", per lo stesso motivo non ho fatto foto. Ma per correttezza verso le persone che mi hanno aiutato e per completezza verso il thread mi metterò a scrivere due righe.

Dovevano essere sette giorni, ma un fattore ha contribuito in maniera determinante ad accorciare la durata dell' esperienza a quattro giorni. Quale fattore ? La noia .

Sono partito dalla macchina di lunedì 24 gennaio 2011 verso l'una di pomeriggio, a circa tre ore di cammino dal rifugio che mi sarebbe servito da "appoggio" e dove sapevo che avrei trovato acqua corrente e un ripiano dove montare la tenda. Ho scelto l' ultima settimana di gennaio in quanto speravo di trovare temperature rigide, in fondo questo era quello che auspicavo, in modo da non dovermi trovare impreparato in una futura escursione invernale. Ho due materassini di schiuma di Decathlon e il sacco Bionassay -5 con me. Arrivo al rifugio senza troppe difficoltà, la neve è compatta e nel sentiero mai più alta di una decina di cm. , ho solo le ghette. Il rifugio, una volta confrontatomi con il gps, è a poco più di 1200 mt. di altitudine, lo raggiungo quando già comincia a tramontare il sole. Per prima cosa mi cambio il dolcevita umido con qualcosa di asciutto, mi copro meglio, mi faccio un caffè liofilizzato e monto la tenda sopra la neve fresca. Nessun problema particolare, solo i guanti mostrano la limitazione di non essere a tenuta stagna (un paio di guanti sintetici di Decathlon, non ricordo il modello) e zuppi per le operazioni di montaggio dei picchetti sono un po' "rognosi".

Fortunatamente accanto al rifugio trovo dei faggi secchi in terra, spezzati dal freddo ( dai noi si dice dal "brucello" ) quindi accendo facilmente un fuoco per scaldarmi un po' le mani, uso una candelina come esca, la giornata è fredda ma asciutta, la sera sta arrivando velocemente e un aria gelida sta salendo dal fosso vicino. Sistemo i due materassini uno su l' altro in tenda, apro il sacco a pelo, mi metto la torcia frontale sopra il berretto e mi preparo ad una lunga veglia in attesa dell'ora di andare a letto. Scrivo vicino al fuoco alcuni appunti seduto su un ceppo di faggio segato dalla Comunità montana a mo' di sedia. Vicino un ruscello fa molto rumore e questo forse aiuta a rendere meno paranoica la mia veglia. Non sento i soliti rumori della faggeta di notte che per quanto mi siano familiari sono sempre affrontati con un minimo di "attenzione". Mangio un pasto disidratato sempre di Decathlon, Riso con Pollo. Insomma, le penne al cinghiale erano preferibili ...

Vado a letto presto, leggo il mio libro ( Nuzzi, "Vaticano SPA" ), una volta in tenda non ho problemi a prendere sonno. Mi alzo un paio di volte durante la notte per... ispezionare la zona :)

La mattina dopo ho il telo della tenda pieno di brina gelata, la cima del berretto di lana pure. Durante il giorno faccio esperienza di batoning, faccio legna, continuo a scrivere nella mia agenda, mi faccio una piccola escursione ad una cima boscosa vicina, davvero nulla di che.

L'unico episodio simpatico è quando arrivano due grossi pastori maremmani sbucati chissà da dove, senza proprietario, che mi abbaiano contro per poi fiutare amichevolmente la tenda e lo zaino ( e il mio c_lo ). Per il resto la giornata passa così, senza intoppi.

La sera nevica, tengo sempre acceso il fuoco, lo guardo da lontano e mi rammarico di non aver portato la fotocamera. Faccio una foto con il cell ma viene pessima. Altra lunga veglia noiosa tra i documenti dello IOR. Altra nottata gelida. Unico appunto per la notte. I due materassini isolano a sufficienza, intorno sento la neve che affonda, il sacco è sufficiente, almeno lo è per me. Ma nella prima ora il freddo dal terreno è notevole, poi piano piano i materassini si scaldano. Unico grosso fastidio forse, ma niente di insormontabile.

La giornata successiva ( siamo già a Mercoledì ) passa praticamente identica a quella di prima e mi sorge il dubbio che questo "WOODVIVOR" non faccia per me. Preferisco il trekking itinerante, preferisco fare i miei 20-25 chilometri al giorno, eh oh, io sono fatto così. Faccio escursioni nei paraggi per fare legna e visito una vecchia cascina abbandonata. Intorno la faggeta spoglia è bellissima ma un po' monotona.

Giovedì mattina ne ho già abbastanza, dopo pranzo e dopo un panino salame ungherese e leerdammer (Ma perchè non mi sono portato il sugo di cinghiale e le penne e rizzati ?), rimetto tutto nello zaino e riparto. Verso le quattro del pomeriggio torno a casa, mi faccio una bella doccia calda, assai apprezzata.

Tutto qua.
 
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niente di più, niente di meno...
ottima esperienza ritengo, evidentemente prima di rientrare avevi già fatto il pieno di solitudine. una giornata può essere incredibilmente lunga. sfrutterei questa tua esperienza per trovare delle attività o sviluppare dei meccanismi o altro per aumentare la tenuta all'esperienza solitaria.
io penso avrei fatto il botto dopo 48 ore.
 
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