Sono d'accordo sui prezzi esagerati di ESEE, TOPS, Benchmade ecc... però bisogna anche considerare i costi doganali e l'inflazione che ha portato il cambio EUR≈USD. Quando li acquisti da siti europei il prezzo a cui tu lo compri è già comprensivo delle tasse che loro hanno supportato per l'importazione e quello fa salire di molto i prezzi (soprattutto quando il prezzo di partenza è >€150 come per i Bark River). Anche Fallkniven importa sia VG10 che CoS dal Giappone (penso li acquisti, li lavori e poi li rimandi a temprare) altro fattore non da poco. Detto questo, il fatto che si possa giustificare, non cambia che a quei prezzi io preferisca guardare altrove.
Qua secondo me manca un tassello fondamentale. Ogni azienda va valutata caso per caso, quando si parla di prezzi, qualità ecc. Se parliamo di Fallkniven, il primo punto è sapere come lavorano. Come fate a dare un giudizio o fare un confronto altrimenti? Fallkniven non produce niente. Non importa acciaio, non lavora nulla.
Fallkniven nasce negli anni 80, in Svezia, ufficialmente nel 1984. Sono una specie di catalogo di rivendita di prodotti, iniziano a importare e poi a progettare coltelli dalla fine degli anni 80. Il loro primo progetto di successo è stato l'F1, che risale al 1995 ed è stato adottato dall'aereonautica svedese come coltello ufficiale di sopravvivenza dei piloti svedesi da allora, prima importante mossa di marketing. La seconda è stata far passare ai modelli F1 e S1 i test di omologazione della marina americana.
Tutti i fallkniven, da sempre, sono progettati dall'azienda in Svezia, che ha sempre curato i progetti, il marketing e la vendita. Ma sono interamente realizzati in Giappone, da Hattori. Hattori è un produttore storico nel distretto delle lame di Seki city, che ha sempre prodotto coltelli con il proprio marchio e realizzato molti coltelli per altri brand, per terzi, la lista dei marchi prodotti è lunga e include anche cold steel. Anche l'acciaio è di produzione giapponese, quindi le lame Fallkniven sono lavorate, realizzate e temprate da Hattori in Giappone. Gli svedesi non hanno mai bisellato o affilato o temprato un coltello marchiato Fallkniven AB. La loro storia da questo punto di vista è molto similare a quella di cold steel. Anche cold steel non ha mai prodotto niente direttamente, ma ha sempre fatto realizzare tutto a terzi, in varie parti del mondo e con varie linee e livelli di qualità, anche Cold steel nasce negli anni 80 come catalogo, anche cold steel ha sfruttato le commesse militari e ha avuto un modello di punta (SRK) che l'ha lanciata nel mercato dagli inizi degli anni 90. Le differenze sono che Cold steel ha più linee di produzione (c'è anche quella italiana) e un catalogo più ampio, con più livelli di qualità e collaboratori, come Demko, che hanno un peso enorme. Inoltre il proprietario, Thompson, è stato costretto a vendere tutto, non avendo un degno erede in azienda. Mentre Fallkniven ha solo la linea di produzione in Giappone, ha un catalogo molto molto meno ampio, non ha linee economiche, non ha collaborazioni con maker importanti, ma il proprietario, un certo Hjortberger ha passato l'azienda al figlio, che ora è il nuovo presidente.
Produrre coltelli in Giappone, con biselli convessi rifiniti a mano e affilature fatte a mano, con acciai inox Giapponesi, frutto delle ultime ricerche sui San mai inox (e non solo), costa e neanche poco. Quando si paragona Fallkniven a Extrema Ratio o Bark River, si sbaglia tutto. Con Bark river posso solo paragonare il convesso, non i prezzi o il modo di lavorare. Con Extrema Ratio posso solo paragonare la gomma del manico (è meglio quella di Fallkniven). Sono realmente paragonabili solo ad altri coltelli prodotti in Giappone con caratteristiche simili e i primi della lista sono appunto Cold Steel (linea Giapponese, non Taiwan ecc. ecc). Prezzi e caratteristiche vanno confrontati con queste premesse. Fallkniven risparmia sulla progettazione, che curano loro, sul magazzino, ma spende molto sulla produzione in Giapppone. La progettazione invece è fatta per i climi nordici svedesi e company, quindi i coltelli inox, con manico in gomma (o dischi di cuoio), stick tang, hanno senso in quel contesto, perchè salvano le mani e lasciano un bel grip in quelle condizioni di freddo, sia per escursioni trekking, caccia, o anche situazioni militari. I legni nordici in parte sono abbastanza morbidi e le tempre elevate tipiche dei Giapponesi, per favorire la tenuta del filo a scapito della resilienza, hanno più senso in quei contesti. Lo stesso vale per i foderi.
Fatte queste premesse, se posso aggiungere un giudizio personale, basato sulla mia esperienza, trovo che la linea base della fallkniven, F1, S1, A1 è abbastanza centrata come prezzo e progettazione. Sono buoni coltelli. Lavorano bene, sono sfruttabili, compatti, ben affilati, ben bisellati. Non sono tantissimi i marchi che portano sul mercato dei coltelli convessi. Certamente hanno dei difetti ai nostri occhi, la gomma del manico, i foderi, la tempra elevata che fa microchipping, il 420 esterno che si graffia, la scarsa adattabilità al caldo e alla legna della macchia mediterranea ecc. ecc. Ma sono già difetti perchè appunto visti nel nostro contesto ambientale. Detto questo potrebbero sicuramente fare di meglio con i foderi e i prezzi della linea Northern Lights (odin, Thor ecc.) quella con manico in dischi di cuoio, che sono davvero belli, ma fuori mercato. Potrebbero anche usare materiali migliori della gomma, per le fasce più alte, lasciandola magari solo sulla linea storica di base. Potrebbero anche tornare a progetti monoacciaio (come già stanno facendo con l'elmax), visto che i primi Fallkniven negli anni 90 erano monoacciaio ed eliminare progetti inutili e imbarazzanti come il Volcano, in favore di versioni alternative più semplici ed economiche di modelli di fascia alta. Le versioni pro non sarebbero mai dovute essere in gomma con la guardia in acciaio, che è una pessima idea e che difatti nelle prime versioni era difettosa, e soprattutto non avrebbero dovuto avere degli spessori così esagerati, solo per il mareting. Le versioni x, con le guancette di gomma smontabili sottodimesionate sono una vera schifezza e non è vero che è economico far fare due guancette, vanno sagomate bene, non rifatte uguali (anche perchè ciò spesso comporta rifare anche il fodero). Il prezzo sale molto e non conviene. Per mio giudizio personale, se considero l'ottica dell'utilizzo e non la collezione, conviene prendere in considerazione i modelli base classici, F1, S1, A1, con foderi in cuoio, meglio ancora se trovati usati bene a prezzi ancora più interessanti del nuovo. Il loro miglior progetto di sempre, secondo me, resta l'F1 base, full convex, con fodero in cuoio, che dal 1995, ancora vince su tanti modelli recenti ed è uno dei migliori coltelli da bushcraft in circolazione e un punto di riferimento come linea e dimensioni.