Quando il sentiero non è ben segnalato...

Spesso le cose si sovrappongono: esistono sentieri che derivano dalle tracce dei selvatici (o delle mandrie), come esistono sentieri che, una volta ribattuti, vengono usati anche dagli animali. Poi ci sono quelli che vengono usati dai cacciatori o dai cercatori di funghi. Poi ci sono le tracce che compaiono e scompaiono nel nulla...
E' per questo che bisogna imparare ad orientarsi, più che a seguire i bolli: il sentiero non è mai stabile, le tracce si modificano e il tracciatore non può ripassare ogni 3 settimane a controllare.

Funghi direi, @Anfisbena , come ipotizzavo con semimonade un attimo fa..
Essendo parco nazionale, i cacciatori non "dovrebbero" esserci ;)
 
Sì quoto anche io, ma queste belle parole non tolgono che i bolli, se ci sono, dovrebbero essere affidabili. dopotutto servono di più proprio a coloro che magari non sanno orientarsi benissimo...
 
Sì quoto anche io, ma queste belle parole non tolgono che i bolli, se ci sono, dovrebbero essere affidabili. dopotutto servono di più proprio a coloro che magari non sanno orientarsi benissimo...

Che debbano essere affidabili, non c'è dubbio. Quando non lo sono, si dovrebbe fare almeno una segnalazione al Cai. Sulla frequenza dei bolli e la "navigazione a vista", permettimi qualche dubbio: per la conformazione del bosco e della montagna, il più delle volte è irrealizzabile e comunque sarebbe di impatto elevatissimo.
Al di là di quel che dice il Cai, ci si regola a seconda del proprio sentire. E comunque rivendico la possibilità, in ambiente alpinistico o escursionistico esperto, di non segnare alcune tracce che dovrebbero essere intuitive a quel tipo di frequentatori.

Con la recente trovata della Regione Emilia Romagna di istituire la REER (rete escursionistica emilia romagna) dove si "istituzionalizzano" (dopo discussioni e rimostranze ancora non placate tra gli sportivi) tutte le vie sentieristiche sul terirritorio regionale, ponendo precisi obblighi istituzionali di manutenzione in capo a enti pubblici territoriali e associazioni, prevedo - forse per deformazione professionale - il fioccare di azioni legali per risarcimento danni da infortuni occorsi su sentieri, per difetto di manutenzione.

Grazie, dell'informazione, non lo sapevo. Qui in Lombardia è ancora tutto lasciato al volontariato, senza obblighi istituzionali. Prevedo anch'io che si creerà presto un'ampia giurisprudenza in materia :azz:
 
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Io non sono d'accordo sul "ripassare" o aggiungere segnaletica. Dalle mie parti ci sono luoghi turistici dove i sentieri sono autostrade e luoghi più fuori mano dove il sentiero te lo devi cercare tra i mughi però non ritengo giusto che in questi posti arrivi il primo che capita e riempia di segni rossi. Se uno non sa orientarsi o usa il gps o semplicemente cambia sentiero e va per strade più battute. Anche perchè chi mi garantisce che un pinco pallino qualsiasi segni in modo esatto?
 
Se uno non sa orientarsi o usa il gps o semplicemente cambia sentiero e va per strade più battute. Anche perchè chi mi garantisce che un pinco pallino qualsiasi segni in modo esatto?
sono perfettamente d'accordo..anzi, aggiungerei che piu' che cambiare sentiero occorre scegliere luoghi adatti alle proprie capacita'. Torniamo al vecchio discorso discusso varie volte in vari post..non possiamo pensare di rendere tutta la montagna sicura ed accessibile a tutti, quando per le sue caratteristiche intrinseche sicura al 100% non lo sara' mai. Come dice Semimonade, se ci sono i segni bene, se non ci sono va bene lo stesso..non sempre i segni sono messi nel punto giusto ed indicano la via migliore
 
Ho letto velocemente questa interessante discussione. L'unica domanda o riflessione che mi viene dopo aver letto gli interventi e' perche' il CAI con i soldi che prende dai tesserati trascuri la segnaletica dei sentieri. Che poi li si integri con propri segnali colorati non sono d'accordo perche' e' come se, prendendo ad esempio la segnaletica stradale la cui gestione e manutenzione e' affidata in ambito locale ai Comuni ecc., ognuno di noi un bel giorno si alzasse sistemando di testa propria cartelli indicatori dei paesi limitrofi secondo il proprio gusto e orientamento. Riflessione: purtroppo i migliori sentieri,almeno per la maggior parte di essi dalle mie parti e' cosi', quelli dove per raggiungere una mèta, devi sudare e tirare fuori tutte le tue forze per arrivarci in piedi,o non sono segnati o i segnali sono ormai quasi del tutto cancellati, forse perche' anche nel CAI si stanno imborghesendo, preferendo destinare i fondi piu' a serate sociali molto piu' appaganti dell' andarsene in giro con secchiello e pennello a segnar sentieri,vorrei sbagliarmi ma le molte bandierine consunte parlano chiaro. Può darsi pure che la causa di cio' sia la vernire troppo costosa..... Mah...
 
mah ...
il CAI è sempre alla ricerca di volontari che segnino i sentieri, come ha detto anfisbena.
prima di lamentarsi come facciamo sempre noi italiani, magari sarebbe meglio offrirsi in prima persona.
per quanto mi riguarda i segni sono pure troppi.
ci sono un sacco di sentieri ben segnati, chi è alle prime armi si dedichi a questi.
mano a mano che aumenta l'esperienza ci si avventura su sentieri meno frequentati in un crescendo di difficoltà d'orientamento.
come dice uno bravo: privilegiamo l' autonomia!
 
Dalle mie parti i "volontari" pagano una tessera da 45 euro a cranio e meta' se si tratta di un familiare perche' non esistono volontari non iscritti per via degli infortuni.... Noi Italiani siamo sempre i primi a lamentarci... e vedi tu......
 
Per quel che riguarda le mie parti i sentieri sono ben segnati, perlomeno quelli dove c'è gran passaggio di persone, certo se vado a cercare sentieri dove ci passano 3 persone all'anno è ovvio che non mi posso aspettare la stessa cura nel rifare i segnali rispetto a sentieri dove di persone all'anno ne passano 3000. Quelli del CAI mica possono ripassare ogni anno tutta l'estensione di sentieri delle dolomiti, sarebbe impossibile! Quindi, giustamente, danno priorità a dove c'è il maggior passaggio di gente e, di conseguenza, la maggior probabilità che uno si perda.

Poi, se uno fa un sentiero poco battuto e non si ritrova con i segnali può benissimo tornare indietro e fare un altro percorso meglio segnalato.
 
Sul volontariato in ambito Cai non mi sento di dire né di farlo né di non farlo: è un'attività molto personale, che dipende dalle proproe vocazioni e anche dal gruppo di persone che uno incontra nella sua sezione e che possono rendere questa esperienza più o meno piacevole. Il Cai, come tutte lw grandi associazioni, è un mondo molto variegato e non sempre ci sì trova bene.
Peraltro capita sovente che, proprio per l'enorme mole, il lavoro di sistemazione sentieri venga condotto da rifugisti o da Guide della zona. In questo caso non è necessario essere tesserati Cai per dare loro una mano.
Vorrei comunque spezzare una lancia a favore della tessera: è vero, è abbastanza costosa, ma comprende l'assicurazione sulle attività sociali (che è molto valida e con una franchigia bassa), la polizza che copre i costi del soccorso alpino a livello europeo e mondiale, uno sconto consistente nei rifugi Cai e in alcuni esercizi convenzionati, nonché appunto la possibilità di partecipare a tutte le attività sociali
 
U

Utente 374

Guest
Qualche pagina fa si parlava della bindella biancorossa.
Ocio. Quelle cose servono per i rilievi forestali.
Chi lavora in bosco segna un'area spesso con quelle modalità, in modo da ritrovare la stessa area l'indomani o nei giorni seguenti, o fare in modo che altri operai la trovino. Io eviterei di mettere segnali di quel tipo che possono confondere anche chi lavora in bosco e non c'entra coll'escursionismo.
Allo stesso modo e per la stessa ragione eviterei di togliere i pezzi di bindella annodati agli alberi, a meno che non siano palesemente vecchi.
 
Visto che anche oggi mi sono trovato in una situazione di questo tipo, e per giunta si trattava di un itinerario, oltre che CAI, ufficiale del parco, ho pensato a un'idea.

Chi è un po' più esperto e volenteroso potrebbe tenere nello zaino un po' di bindella bianco-rossa, da usare per segnalare il sentiero dove è poco chiaro, con qualche pezzo di bindella appeso ad alberi o arbusti.

Non vuole essere nulla di risolutivo, ma potrebbe aiutare.

In fondo, 10-20m di bindella, tenuti arrotolati e fermi con un elastico, pesano niente nello zaino.

La si potrebbe usare con cautela, ad esempio rispettando le regole su come si posizionano i segnali CAI (collocandosi presso uno, devono essere visibili quello cheprecede e quello che segue) per evitare confusioni.

Sui rami si potrebbe usare un nodo semplice tenuto lasco o una bocca di lupo, per evitare di danneggiare la pianta, nel caso non dovesse passare nessuno del CAI per qualche tempo...

Che ne dite?

Volendo puoi segnalarlo alla sezione CAI della tua zona e loro interverranno con una squadra di manutentori. Io sono un manutentore CAI ma non di quelle zone altrimenti lo avrei subito riferito.
 
mah ...
il CAI è sempre alla ricerca di volontari che segnino i sentieri, come ha detto anfisbena.
prima di lamentarsi come facciamo sempre noi italiani, magari sarebbe meglio offrirsi in prima persona.
per quanto mi riguarda i segni sono pure troppi.
ci sono un sacco di sentieri ben segnati, chi è alle prime armi si dedichi a questi.
mano a mano che aumenta l'esperienza ci si avventura su sentieri meno frequentati in un crescendo di difficoltà d'orientamento.
come dice uno bravo: privilegiamo l' autonomia!
Guarda che se mi fossi quasi perso perchè mancavano ometti su una morena, probabilmente non avrei nemmeno pensato di aprire la discussione.
E' vero che ci sono sentieri con abbondanza di segnali, ma il problema mi è capitato opposto proprio su sentieri facili...

Una curiosità, ecco una simpatica foto con decisa sovrabbondanza di segnali :D
Chiamo la zona "il bosco dei Sioux"
 

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Per quel che riguarda le mie parti i sentieri sono ben segnati, perlomeno quelli dove c'è gran passaggio di persone, certo se vado a cercare sentieri dove ci passano 3 persone all'anno è ovvio che non mi posso aspettare la stessa cura nel rifare i segnali rispetto a sentieri dove di persone all'anno ne passano 3000. Quelli del CAI mica possono ripassare ogni anno tutta l'estensione di sentieri delle dolomiti, sarebbe impossibile! Quindi, giustamente, danno priorità a dove c'è il maggior passaggio di gente e, di conseguenza, la maggior probabilità che uno si perda.

Poi, se uno fa un sentiero poco battuto e non si ritrova con i segnali può benissimo tornare indietro e fare un altro percorso meglio segnalato.
Personalmente quando pianifico un'escursione, a meno che non abbia una meta a cui desidero arrivare, cerco sempre di fare itinerari poco o mai frequentati, ma comunque segnati sulla carta. Mi piace infatti avere meno gente intorno e magari riscoprire zone più isolate rispetto alle classiche vie.
E' proprio lì che i segnali servono di più, dove la traccia non è oramai così evidente da risultare una strada...

Le dolomiti e il trentino, per mia esperienza sono segnalati benissimo. Da quando, negli ultimi anni, giro un po' di più dalle mie parti (appennino bolognese) ho trovato svariati itinerari mal segnalati. Ovviamente nulla di irrisolvibile, ma la dice lunga sul degrado a cui certi percorsi sono abbandonati, SENZA che ciò sia riportato sulle carte!!
 
Qualche pagina fa si parlava della bindella biancorossa.
Ocio. Quelle cose servono per i rilievi forestali.
Chi lavora in bosco segna un'area spesso con quelle modalità, in modo da ritrovare la stessa area l'indomani o nei giorni seguenti, o fare in modo che altri operai la trovino. Io eviterei di mettere segnali di quel tipo che possono confondere anche chi lavora in bosco e non c'entra coll'escursionismo.
Allo stesso modo e per la stessa ragione eviterei di togliere i pezzi di bindella annodati agli alberi, a meno che non siano palesemente vecchi.
Questo è un ottimo argomento. Allora occhio a chi sopra suggeriva di toglierle passando, perchè si danneggia il lavoro della Forestale... corretto??
 
U

Utente 374

Guest
Sì la Forestale è un discorso diverso e fa un altro tipo di lavoro, comunque il concetto è quello.
Se non si è sicuri della provenienza di quegli spezzoni, e se sembrano messi da poco, io suggerirei di lasciarli lì.
Ci sono vari modi per marcare un'area per rilievi forestali, per esempio anche con lo spray su corteccia, ma un metodo è quello della bindella. Anche perché finiti i lavori si può togliere e lasciare il bosco immacolato.
Per esempio si decide di fare un rilievo a certe coordinate. La prima volta si va col gps, per i giorni seguenti si tiene il segno annodando un pezzo a un fusto o un ramo
 
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