- Parchi della Toscana
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- Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna
Premessa: tutto ciò che c'è sotto non è stato scritto da me, ma da Zimmer. Lo posto io perchè ci siamo divisi il lavoro, lui scriveva il resoconto e io mettevo le foto!
Oltre a quello che ha scritto lui che riporto senza censure (ahah) mi permetto di aggiungere un un mio ringraziamento a questo luogo virtuale. Penso che il nostro incontro (mio e di Zimmer) sia un po' un successo per il senso che il forum vuole avere, ovvero unire persone con l'interesse comune della natura e della condivisione. E' un successo particolare perchè ha unito persone non della stessa zona ma persone che abitano a 650km di distanza e non è poco
Il nostro incontro nasce da un certo feeling che si è creato sul forum e dal desiderio comune di fare un trekking questa estate in Norvegia. Questo trekking in Casentino, a metà strada tra i due, è stato un assaggio per testare sul campo come ci trovavamo con l'altro e devo dire che ci siamo trovati molto bene
Ultima cosa mia: il racconto è lungo, ma leggero e simpatico. A me non è pesato per nulla, ma non so se è perchè raccontava cose che ho fatto anche io o meno. L'ho diviso per giorni per via della lunghezza, spero vi possa piacere!
Grazie ancora a questo posto virtuale e alle persone che lo popolano!
Cedo la parola a Marco
Dati
Data: 20-21-22-23 Dicembre 2010
Regione e provincia: Toscana - Arezzo
Località di partenza: Camaldoli (comune di Poppi)
Località di arrivo: come sopra
Tempo di percorrenza: variabile a seconda dei giorni
Chilometri: pochi per essere tre giorni, sulla ventina
Grado di difficoltà: d'estate sicuramente E, d'inverno (con neve) molto difficile in alcuni punti
Descrizione delle difficoltà: neve alta e/o bagnata, brevi e rapidi dislivelli, guadi, freddo
Periodo consigliato: estate/autunno
Segnaletica: in generale ottima (solo in pochissimi punti era un po' scarsa).
Dislivello in salita: 4-500 m
Dislivello in discesa: 4-500 m
Quota massima: Poggio Brogli (1209 m)
Accesso stradale: ottimo
Descrizione
LUNEDI 20 DICEMBRE 2010
Ore 3:30…suona la sveglia ma i miei occhi sono già aperti da tempo.
Finalmente è arrivato il grande giorno della partenza, dopo settimane passate a studiare cartine e a telefonare a mezza provincia di Arezzo, finalmente si parte!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Alle 4:00 sono già pronto e scendo in garage a prendere la mia vecchiotta Astra SW con destinazione “Parco Nazionale Foreste Casentinesi”!!!
La macchina è piena di ogni ben di Dio (cibo, vestiti, zaini, scarponi/doposci, etc…) che a vederla dai finestrini sembra una macchina da profughi (ahahha!)!
Il raccordo anulare di Roma alle 4:30 è deserto… siamo solo io e la mia voglia di mettermi alla prova, di sfidare i miei limiti, le mie aspettative, i miei pregiudizi, in pratica tutto me stesso!
Quella strada larga e solitaria, nel buio della notte, è stata la prima emozione di questo viaggio.
Nel frattempo, a 600 km di distanza, il mio compagno di avventure sta già da un po’ in viaggio, ben attento a evitare il ghiaccio della notte sulle strade lombarde! Alessio (Kramer) e io (Zimmer) ci siamo già conosciuti di persona qualche settimana fa a Milano, in un rapido mordi-e-fuggi che ho fatto col treno a posta per conoscerci di persona! Sul forum ci eravamo subito diventati simpatici e anche nella vita reale le nostre impressioni sono state confermate e anzi, rafforzate! Per questo ci eravamo ripromessi di vederci in una situazione adatta al mezzo che ci aveva fatto conoscere, un qualcosa di più “avventuroso”!!
E quale migliore occasione che un bel trekking in Toscana, terra madre della cultura italiana? Nord e Centro vi si incontrano geograficamente e attraverso noi anche fisicamente! ;D E’ stato bello pensare che in fondo anche se cresciuti a km di distanza siamo due ragazzi molto più simili di quanto potessimo pensare! L’unione dell’Italia deve essere costruita sulle relazioni personali, sulla civile convivenza e reciproco rispetto, no sulla retorica storica/politica… perché quel che ci unisce è più di quel che ci separa, e anzi, quel che ci differenzia e ci distingue è una ricchezza enorme da trasmettere e conoscere! Per noi almeno è stato cosi, è stato un “incontro vero”, di condivisione di conoscenze tecniche di trekking, di esperienze di vita, di idee….di forme dialettali lecchesi e romanesche…
Ore 10: finalmente a Poppi ci incontriamo e decidiamo di salire a Camaldoli per parcheggiare le auto e iniziare il nostro percorso!
Intorno a noi è tutto un cantiere per liberare il Casentino dalla fortissima nevicata che venerdi 17 ha colpito la Toscana! Per fortuna che dopo 3 giorni le strade provinciali sono libere e i mezzi spargisale lavorano a pieno ritmo.
Arrivati a Camaldoli iniziamo a sentire quel “richiamo della foresta” che tanti di voi hanno già provato… il silenzio del bosco e la neve copiosa ci attirano come sirene ai naviganti e noi ci lasciamo rapire ben volentieri da quel canto magico… Quasi come profezia della meraviglia che ci attende, ecco comparire due cerbiatti, lì, proprio sul parcheggio deserto accanto al monastero! Alessio va in estasi… ahahah! Non ha mai visto questo animale dal vivo e subito prova a immortalare l’incontro! Peccato che le due simpatiche “signorine” (non so perché ma penso fossero femmine…le corna comunque non le avevano!
) appena si accorgono di noi, zompettano allegramente nel bosco… per fortuna che una foto siamo riusciti a farla!
Prendiamo il sentiero 72 e subito le ghette del deca si rivelano le migliori amiche del nostro viaggio! La neve in molti punti arriva sotto il ginocchio, ma le ciaspole non le abbiamo e quindi proseguiamo affondando qua e là tra mucchi di neve soffice e bianca! Lungo il sentiero la neve varia di spessore e ogni tanto proseguiamo anche spediti! Arriviamo al rifugio Cotozzo dopo una breve ma faticosa salita e ci abbeveriamo alla fontanella che per fortuna non è ghiacciata( la T si aggira sui 3°C).
Prendiamo quindi il sentiero 70, beviamo alla Fontana della Duchessa e arriviamo all’Eremo, nascosto dalla nebbiolina e dall’imminente arrivo del buio! Saliamo verso il Gioghetto e tra gli abeti bianchi troviamo un buon posto per fissare il nostro campo base e passare la notte in tenda!
E’ la mia prima notte in tenda e sono alquanto emozionato! Alessio si dimostra un ottima guida e mi insegna come preparare il terreno, come montare la tenda, etc! Arriva l’oscurità e i dritti tronchi degli alberi sono rischiarati dalla pallida luce di una luna nascosta e dal manto nevoso che ne intensifica un poco l’intensità!
Proviamo a fare un fuoco e ci divertiamo a usare i nostri coltelli (victorinox e ...pattada
) con la tecnica del BATONING ma, ahinoi, i legni intorno a noi sono troppo bagnati o verdi, quindi niente fuoco! L vabbè, dopo una cenetta nutriente e due chiacchiere, ci rintaniamo nei sacchi a pelo e proviamo a dormire! Fuori il vento sibila forte tra gli abeti secolari (altro che “bosco silenzioso”, sembrava un autostrada!!!!! Che casino!) e il sonno stenta a prendere il sopravvento sui nostri corpi ancora poco stanchi!
Appena partiti, immortalo il culetto bianco del cerbiatto Si intravede la sagoma e niente più
Io (Kramer) e un albero sradicato non si sa bene da cosa
Zimmer davanti al rifugio Cotozzo
Foto insieme
Zimmer e il luogo dove abbiamo passato la notte nella tenda, la foresta è pareccho fitta e con la nebbia davvero spettrale a tratti
Oltre a quello che ha scritto lui che riporto senza censure (ahah) mi permetto di aggiungere un un mio ringraziamento a questo luogo virtuale. Penso che il nostro incontro (mio e di Zimmer) sia un po' un successo per il senso che il forum vuole avere, ovvero unire persone con l'interesse comune della natura e della condivisione. E' un successo particolare perchè ha unito persone non della stessa zona ma persone che abitano a 650km di distanza e non è poco
Il nostro incontro nasce da un certo feeling che si è creato sul forum e dal desiderio comune di fare un trekking questa estate in Norvegia. Questo trekking in Casentino, a metà strada tra i due, è stato un assaggio per testare sul campo come ci trovavamo con l'altro e devo dire che ci siamo trovati molto bene
Ultima cosa mia: il racconto è lungo, ma leggero e simpatico. A me non è pesato per nulla, ma non so se è perchè raccontava cose che ho fatto anche io o meno. L'ho diviso per giorni per via della lunghezza, spero vi possa piacere!
Grazie ancora a questo posto virtuale e alle persone che lo popolano!
Cedo la parola a Marco
Dati
Data: 20-21-22-23 Dicembre 2010
Regione e provincia: Toscana - Arezzo
Località di partenza: Camaldoli (comune di Poppi)
Località di arrivo: come sopra
Tempo di percorrenza: variabile a seconda dei giorni
Chilometri: pochi per essere tre giorni, sulla ventina
Grado di difficoltà: d'estate sicuramente E, d'inverno (con neve) molto difficile in alcuni punti
Descrizione delle difficoltà: neve alta e/o bagnata, brevi e rapidi dislivelli, guadi, freddo
Periodo consigliato: estate/autunno
Segnaletica: in generale ottima (solo in pochissimi punti era un po' scarsa).
Dislivello in salita: 4-500 m
Dislivello in discesa: 4-500 m
Quota massima: Poggio Brogli (1209 m)
Accesso stradale: ottimo
Descrizione
LUNEDI 20 DICEMBRE 2010
Ore 3:30…suona la sveglia ma i miei occhi sono già aperti da tempo.
Finalmente è arrivato il grande giorno della partenza, dopo settimane passate a studiare cartine e a telefonare a mezza provincia di Arezzo, finalmente si parte!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Alle 4:00 sono già pronto e scendo in garage a prendere la mia vecchiotta Astra SW con destinazione “Parco Nazionale Foreste Casentinesi”!!!
La macchina è piena di ogni ben di Dio (cibo, vestiti, zaini, scarponi/doposci, etc…) che a vederla dai finestrini sembra una macchina da profughi (ahahha!)!
Il raccordo anulare di Roma alle 4:30 è deserto… siamo solo io e la mia voglia di mettermi alla prova, di sfidare i miei limiti, le mie aspettative, i miei pregiudizi, in pratica tutto me stesso!
Quella strada larga e solitaria, nel buio della notte, è stata la prima emozione di questo viaggio.
Nel frattempo, a 600 km di distanza, il mio compagno di avventure sta già da un po’ in viaggio, ben attento a evitare il ghiaccio della notte sulle strade lombarde! Alessio (Kramer) e io (Zimmer) ci siamo già conosciuti di persona qualche settimana fa a Milano, in un rapido mordi-e-fuggi che ho fatto col treno a posta per conoscerci di persona! Sul forum ci eravamo subito diventati simpatici e anche nella vita reale le nostre impressioni sono state confermate e anzi, rafforzate! Per questo ci eravamo ripromessi di vederci in una situazione adatta al mezzo che ci aveva fatto conoscere, un qualcosa di più “avventuroso”!!
Ore 10: finalmente a Poppi ci incontriamo e decidiamo di salire a Camaldoli per parcheggiare le auto e iniziare il nostro percorso!
Intorno a noi è tutto un cantiere per liberare il Casentino dalla fortissima nevicata che venerdi 17 ha colpito la Toscana! Per fortuna che dopo 3 giorni le strade provinciali sono libere e i mezzi spargisale lavorano a pieno ritmo.
Arrivati a Camaldoli iniziamo a sentire quel “richiamo della foresta” che tanti di voi hanno già provato… il silenzio del bosco e la neve copiosa ci attirano come sirene ai naviganti e noi ci lasciamo rapire ben volentieri da quel canto magico… Quasi come profezia della meraviglia che ci attende, ecco comparire due cerbiatti, lì, proprio sul parcheggio deserto accanto al monastero! Alessio va in estasi… ahahah! Non ha mai visto questo animale dal vivo e subito prova a immortalare l’incontro! Peccato che le due simpatiche “signorine” (non so perché ma penso fossero femmine…le corna comunque non le avevano!
Prendiamo il sentiero 72 e subito le ghette del deca si rivelano le migliori amiche del nostro viaggio! La neve in molti punti arriva sotto il ginocchio, ma le ciaspole non le abbiamo e quindi proseguiamo affondando qua e là tra mucchi di neve soffice e bianca! Lungo il sentiero la neve varia di spessore e ogni tanto proseguiamo anche spediti! Arriviamo al rifugio Cotozzo dopo una breve ma faticosa salita e ci abbeveriamo alla fontanella che per fortuna non è ghiacciata( la T si aggira sui 3°C).
Prendiamo quindi il sentiero 70, beviamo alla Fontana della Duchessa e arriviamo all’Eremo, nascosto dalla nebbiolina e dall’imminente arrivo del buio! Saliamo verso il Gioghetto e tra gli abeti bianchi troviamo un buon posto per fissare il nostro campo base e passare la notte in tenda!
E’ la mia prima notte in tenda e sono alquanto emozionato! Alessio si dimostra un ottima guida e mi insegna come preparare il terreno, come montare la tenda, etc! Arriva l’oscurità e i dritti tronchi degli alberi sono rischiarati dalla pallida luce di una luna nascosta e dal manto nevoso che ne intensifica un poco l’intensità!
Proviamo a fare un fuoco e ci divertiamo a usare i nostri coltelli (victorinox e ...pattada
Appena partiti, immortalo il culetto bianco del cerbiatto Si intravede la sagoma e niente più
Io (Kramer) e un albero sradicato non si sa bene da cosa
Zimmer davanti al rifugio Cotozzo
Foto insieme
Zimmer e il luogo dove abbiamo passato la notte nella tenda, la foresta è pareccho fitta e con la nebbia davvero spettrale a tratti
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